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CREDDI al Convegno SIPed 2025: interventi di Adamoli e Zane su faculty development e IA

Dal 19 al 21 giugno 2025 si svolgerà a Parma il Convegno Nazionale della Società Italiana di Pedagogia (SIPed), intitolato “La qualità della formazione come responsabilità sociale”. L’evento prevede la partecipazione di numerosi studiosi e studiose, con sessioni parallele dedicate a modelli pedagogici, pratiche educative e riflessioni teoriche.All’interno del programma sono previsti due interventi a cura di membri del Centro di Ricerca Educazione Didattica Digitale e Innovazione sociale (CREDDI) dell’Università eCampus.Matteo Adamoli presenterà un contributo dal titolo “Un percorso di Faculty Development basato sul TPCK framework: risultati di una ricerca empirica”. L’intervento, inserito nel Panel 11 “Digitale e IA a scuola e all’università” (modalità online), descrive una sperimentazione condotta con un gruppo di docenti universitari, finalizzata all’integrazione di competenze tecnologiche e didattiche attraverso il framework TPCK. La ricerca, ispirata al paradigma della Design-Based Research, ha avuto l’obiettivo di definire un modello di sviluppo professionale centrato sulla costruzione di comunità docenti supportate da esperti.Elisa Zane interverrà nel Panel 4 “Riflessioni critiche e prospettive di sviluppo” con una relazione intitolata “Educare l’umano nell’era dell’Intelligenza Artificiale: sfide pedagogiche per la formazione della Generazione Beta”. Il contributo propone una riflessione sull’impatto dell’intelligenza artificiale nei contesti formativi, con particolare riferimento ai processi educativi rivolti alle generazioni più giovani. L’intervento evidenzia alcune criticità legate all’adozione non mediata delle tecnologie e propone spunti per un utilizzo pedagogicamente consapevole degli strumenti IA. Entrambe le relazioni si collocano nell’ambito delle attività di ricerca del CREDDI, in continuità con i filoni dedicati all’innovazione didattica e alla formazione.

Susanna Piacenza del CREDDI vince il Premio “Luigi Calonghi” SIRD 2024 per la Ricerca Didattica

Con grande soddisfazione annunciamo che la collega Susanna Piacenza, ricercatrice del CREDDI, è stata insignita del Premio “Luigi Calonghi” 2024 per la Ricerca Didattica, nell’ambito della nona edizione dei Premi SIRD (Società Italiana di Ricerca Didattica). La cerimonia di premiazione si è tenuta il 4 giugno 2025 a Roma.

Il prestigioso riconoscimento è stato attribuito al volume “Lo specchio generoso. Il metodo Bright Start e le sue sperimentazioni in Italia e all’estero” (Milano: Franco Angeli), scritto in collaborazione con Maria Teresa Mignone.

Il libro offre un’approfondita riflessione sul metodo Bright Start, un programma educativo sviluppato nel solco dell’educazione cognitiva. Le autrici ne delineano in modo chiaro e rigoroso i fondamenti teorici, le componenti sistemiche e le evidenze scientifiche più rilevanti, integrando i risultati di un’importante ricerca empirica condotta in scuole dell’infanzia italiane e straniere.

Particolarmente significativa è l’attenzione riservata agli esiti applicativi del metodo, anche in relazione alla formazione professionale degli insegnanti, coinvolti in un percorso di ricerca-azione ispirato a un approccio collaborativo.

Questo riconoscimento rappresenta un importante traguardo per Susanna Piacenza e per il CREDDI, confermando il valore della ricerca educativa come motore di innovazione nella didattica.

Il CREDDI presente al convegno SIRD dei centri di ricerca

Il 12 maggio 2025 il prof. Paolo Raviolo e la prof.ssa Arianna Giuliani hanno rappresentato il CREDDI durante il seminario nazionale “Centri di ricerca educativa e didattica in dialogo: sinergie, sfide e prospettive” promosso dalla SIRD  (Società Italiana di Ricerca Didattica) in collaborazione con l’Università Digitale Pegaso.

L’iniziativa ha rappresentato un’opportunità di incontro e confronto significativi tra interpreti di spicco della comunità scientifica italiana di ambito educativo, che si sono interrogati su come qualificare l’operato dei Centri di ricerca attivi sul territorio nazionale e su come orientare le pratiche organizzative e di ricerca in modo strategico.

Nel riflettere se e in che modo, come SIRD, potesse essere utile individuare degli indicatori utili per definire un ideale Centro di ricerca di qualità, il gruppo ha messo a fuoco – tra gli altri – gli elementi che seguono: chiarezza e specificità dei temi di ricerca di interesse; composizione interna degli afferenti; coordinamento di studi di interesse nazionale e/o internazionale; rapporto con il territorio di riferimento; produzione scientifica degli afferenti. Ci si è interrogati inoltre sulla possibilità, come società scientifica, di configurare un osservatorio sul tema, anche al fine di essere di orientamento e supporto ai direttori e ai coordinatori dei singoli Centri.

Il seminario è stata una proficua occasione per il CREDDI, Centro di ricerca di recente istituzione, di presentarsi alla comunità scientifica e di essere parte attiva in un processo di rilevanza strategica nel dibattito scientifico attuale.Potete trovare l’elenco dei partecipanti e dei gruppi di lavoro al seguente link:

https://www.sird.it/wp-content/uploads/2025/05/Gruppi-di-lavoro-12-maggio.pdf

Il Prof. Pasquale Renna (CREDDI) al Convegno di Bressanone sulla Didattica Inclusiva

Il Prof. Pasquale Renna, membro del CREDDI (Centro di Ricerca Didattica Digitale e Innovazione Sociale) e Professore Associato di Pedagogia Generale e Sociale presso l’Università degli Studi eCampus, ha partecipato al convegno internazionale “Didattica e Inclusione scolastica – Inklusion im Bildungsbereich. Equità e sostenibilità: contesti e contrasti”, tenutosi a Bressanone il 9 e 10 maggio 2025.

L’evento è stato organizzato dal Centro di Competenza per l’Inclusione Scolastica della Libera Università di Bolzano, e ha rappresentato un’importante occasione di confronto tra studiosi, docenti e operatori del settore educativo sulle sfide e le prospettive dell’inclusione scolastica in chiave equa e sostenibile.

Nel suo intervento, dal titolo “Pensare e costruire ‘ambienti abilitanti’ di apprendimento per studenti immigrati di provenienza a matrice islamica a scuola”, realizzato insieme alla Prof.ssa Rosa Gallelli (Università degli Studi di Bari Aldo Moro), il Prof. Renna ha sviluppato una riflessione pedagogica centrata sulla valorizzazione delle radici culturali comuni nel contesto mediterraneo e sulla costruzione di spazi formativi interculturali e cooperativi.

La proposta si basa su laboratori educativi che stimolano, attraverso il concetto di “corpo vissuto”, la scoperta e la condivisione di elementi di civiltà comuni tra culture europee e islamiche. In questa prospettiva, si promuovono “ambienti abilitanti culturalmente ibridati”, capaci di facilitare il dialogo, la coesione sociale e una cittadinanza attiva e consapevole.

L’intervento si inserisce pienamente nella missione del CREDDI, orientata allo sviluppo di modelli didattici innovativi, digitali e inclusivi, capaci di affrontare in modo concreto le trasformazioni culturali e sociali in atto nel mondo scolastico contemporaneo.

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RenConference 2025: i docenti CREDDI presenti tra Intelligenza Artificiale, Didattica e Inclusione

Il 6 e 7 giugno 2025 si terrà la RenConference 2025, un evento internazionale promosso da Renlab e dedicato all’innovazione nella ricerca educativa. Anche quest’anno, la conferenza ospiterà interventi accademici di alto profilo, con particolare attenzione ai temi dell’Intelligenza Artificiale, della didattica inclusiva, delle competenze digitali e del ruolo dell’insegnante nei nuovi ecosistemi educativi.
Tra i partecipanti, presenti numerosi docenti afferenti a CREDDI (Centro di Ricerca Educativa Didattica Digitale e Inclusione) dell’Università e-Campus, coinvolti attivamente sia come relatori sia in ruoli di coordinamento scientifico.
Arianna Giuliani parteciperà con un intervento all’interno del Topic 1, intitolato “Teachers as key agents in evolving educational ecosystems: Implications and evidence from a pre-service training path”. Il suo contributo si concentra sull’importanza degli insegnanti nei nuovi ecosistemi formativi, offrendo spunti ed evidenze raccolte attraverso un’esperienza concreta di formazione iniziale dei docenti. Un lavoro che mette in luce come il docente possa essere una figura decisiva nel guidare l’innovazione e nel rispondere alle sfide educative contemporanee.
Sempre nella convergenza tra il Topic 1 e il Topic 3, Daniela Maggi e Antonio Balestra presenteranno una ricerca esplorativa dal titolo “UDL, Technologies and the role of the teacher”, dedicata al ruolo degli insegnanti nel contesto del Design Universale per l’Apprendimento (UDL) e all’uso delle tecnologie a supporto dell’inclusione.
All’interno del Topic 4, l’attenzione si sposta sul tema dell’intelligenza artificiale generativa e sull’impatto che essa ha nella percezione degli studenti universitari. Il lavoro intitolato “Perception of Generative Artificial Intelligence among Italian university students: an explorative analysis on ChatGPT” coinvolge quattro autori: Michele Marangi, Matteo Adamoli, Marco Rondonotti e Paolo Raviolo. I docenti CREDDI portano il punto di vista del centro di ricerca su uno dei temi più dibattuti del momento, analizzando le implicazioni dell’utilizzo di strumenti come ChatGPT in ambito universitario e educativo.
In particolare, Paolo Raviolo, anche membro del comitato scientifico, oltre a essere tra i co-autori dello studio, sarà anche chair della sessione tematica intitolata “AI, Virtual & other Technologies in educational environments”.
Infine, tra i contributi si segnala anche quello legato al Topic 5 ” Enhancing Reading Comprehension, Logic, and Problem Solving: An Empirical Study in Primary School”, in cui Susanna Piacenza membro CREDDI, e altri ricercatori delle Università di Catania e Torino – presenteranno uno studio empirico volto a potenziare la comprensione del testo, la logica e la capacità di problem solving nella scuola primaria.
La partecipazione articolata dei docenti CREDDI alla RenConference 2025 evidenzia il ruolo attivo del centro nell’ambito della ricerca educativa, in particolare per quanto riguarda le sfide poste dall’innovazione tecnologica, dalla formazione docente e dall’inclusione scolastica. L’evento rappresenta non solo un momento di condivisione accademica, ma anche un’opportunità concreta per valorizzare le esperienze e le competenze maturate all’interno del centro, in una prospettiva nazionale e internazionale. 

Potete trovare la locandina completa con il programma al seguente link: https://www.renlab.it/renconference-2025-ok/

Il questionario PAIR: un’indagine sull’Intelligenza Artificiale nei contesti socio-educativi

Il Centro di Ricerca Educazione Didattica Digitale Innovazione sociale (CREDDI) dell’Università eCampus ha recentemente promosso una nuova iniziativa scientifica nell’ambito delle trasformazioni tecnologiche applicate all’educazione e al sociale. Il progetto, intitolato “PAIR – Participatory AI for Inclusive Relationships”, si propone di approfondire il rapporto tra Intelligenza Artificiale e lavoro educativo, con particolare attenzione alle implicazioni professionali, culturali e organizzative.

All’interno di questa cornice è stato sviluppato un questionario che si rivolge a professionisti e professioniste attivi in contesti socio-pedagogici con l’obiettivo facilitare la riflessione sulla presenza dell’AI nella vita lavorativa quotidiana, esplorando in che modo venga accolta e utilizzata da chi si occupa di educazione, accompagnamento e cura della persona.

PAIR rappresenta uno strumento preliminare per delineare uno scenario aggiornato e sfaccettato dell’incontro tra AI e professioni educative, offrendo un quadro di riferimento utile per successivi confronti e percorsi di accompagnamento alla trasformazione digitale. Si tratta di una ricerca esplorativa che, partendo dalle voci e dalle esperienze di chi lavora sul campo, mira a far emergere le potenzialità ma anche le criticità legate all’introduzione di soluzioni intelligenti nei luoghi dell’educazione e del sociale.

In questo senso, PAIR non si limita a una rilevazione tecnica o quantitativa, ma si propone come occasione di ascolto e osservazione critica, con l’intento di orientare in modo consapevole e responsabile l’integrazione delle tecnologie emergenti in ambiti dove la qualità delle relazioni resta un elemento centrale e insostituibile.

Ricerca educativa in dialogo: il prof. Paolo Raviolo per il CREDDI al seminario SIRD a Roma

Il 12 maggio 2025 si terrà a Roma, presso la sede Copernico Repubblica (Via Antonio Salandra 13), il seminario nazionale “Centri di ricerca educativa e didattica in dialogo: sinergie, sfide e prospettive”, promosso dalla SIRD – Società Italiana di Ricerca Didattica in collaborazione con l’Università Digitale Pegaso. L’evento intende offrire una panoramica aggiornata sui principali centri di ricerca pedagogica italiani, stimolando un confronto strutturato tra i loro responsabili su temi centrali per il futuro della ricerca educativa: internazionalizzazione, networking accademico e accesso ai finanziamenti europei e internazionali.

Tra i relatori invitati alla tavola rotonda di apertura, sarà presente anche il prof. Paolo Raviolo, coordinatore del CREDDI – Centro Ricerca Educazione Didattica Digitale Innovazione sociale dell’Università eCampus. Questa partecipazione evidenzia il ruolo attivo del CREDDI nella promozione di modelli educativi innovativi, con un’attenzione specifica alla trasformazione digitale e all’impatto sociale della didattica.

Il seminario, che si svolgerà esclusivamente in presenza dalle 11:00 alle 16:30, prevede una ricca articolazione: dopo i saluti istituzionali e l’intervento della presidente della SIRD, prof.ssa Renata Viganò, la mattinata sarà dedicata alla tavola rotonda moderata dal prof. Salvatore Colazzo (Università Mercatorum), con interventi anche di docenti delle Università di Genova, Bari, Napoli Parthenope e Macerata. Nel pomeriggio seguiranno gruppi di lavoro con referenti dei centri e laboratori di ricerca e, in chiusura, una tavola rotonda di debriefing moderata dal prof. Pietro Lucisano (Sapienza Università di Roma).

L’incontro rappresenta un’importante occasione per consolidare sinergie tra università, società scientifiche e attori istituzionali, con l’obiettivo di rafforzare la comunità della ricerca pedagogica italiana, migliorandone la visibilità e la capacità di incidere sulle politiche educative. La partecipazione del prof. Raviolo conferma l’impegno del CREDDI nella costruzione di una rete nazionale attiva e orientata al cambiamento.

Tutte le info al seguente link: https://www.sird.it/2025/03/22/seminario-sird-centri-di-ricerca-educativa-e-didattica-in-dialogo-sinergie-sfide-e-prospettive/

Il fenomeno del drop-out universitario tra benessere e professioni educative

La collega Elisa Zane, ora ricercatrice presso il CREDDI, ha visto di recente pubblicato un suo lavoro inerente il fenomeno dell’abbandono universitario. La sua analisi ha prestato attenzione non solo ai dati, ma anche alle implicazioni educative e sociali.

Il focus della ricerca si concentra in particolare su una categoria poco visibile: gli studenti silenti. Si tratta di giovani che, pur iscritti all’università, faticano a maturare crediti formativi e restano ai margini del percorso accademico. La loro difficoltà, spesso invisibile, rappresenta un campanello d’allarme importante, perché può preludere all’abbandono definitivo degli studi. Secondo i dati del Ministero dell’Università e della Ricerca, nel 2021/2022 il tasso di drop-out in Italia si attesta attorno al 7%, segnando un incremento rispetto agli anni precedenti.

Questa realtà chiama in causa direttamente la pedagogia, sollecitandola a interrogarsi su come educare al benessere e costruire ambienti di apprendimento più inclusivi e accoglienti. Non si tratta solo di migliorare i numeri o i ranking universitari: l’abbandono universitario rappresenta una perdita di competenze preziose per l’intera società e una ferita nelle biografie dei singoli studenti, che rischiano di vedere compromesse le proprie opportunità future.

Zane propone una lettura complessa e multidimensionale del fenomeno. Le cause dell’abbandono vanno ricercate tanto nelle difficoltà individuali degli studenti — motivazionali, economiche, psicologiche — quanto nelle caratteristiche organizzative e culturali delle istituzioni universitarie. Modelli come quello dell’adattamento, quello strutturale e quello economicista aiutano a inquadrare il fenomeno, ma nessuno riesce a esaurirne la complessità.

Inoltre, la ricerca mette in luce come il tema del benessere studentesco sia strettamente collegato a quello delle future professioni educative e di cura. L’esperienza del burn-out non riguarda solo il mondo del lavoro: anche gli studenti, sotto pressione accademica e personale, possono sperimentare forme di esaurimento che incidono sulla loro capacità di apprendere e progettare il futuro. Coltivare il benessere durante il percorso universitario significa dunque non solo prevenire l’abbandono, ma anche formare educatori, pedagogisti e professionisti della cura più consapevoli e resilienti.

La pandemia ha reso ancora più urgente questa riflessione. Fenomeni come le “grandi dimissioni” e l’aumento dei NEET testimoniano un malessere diffuso che non può essere ignorato. L’università, allora, deve riscoprirsi come luogo di crescita integrale della persona: non solo trasmissione di saperi, ma spazio di libertà, dialogo e creatività.

Le strategie di intervento suggerite dalla ricerca vanno dalla promozione di programmi di tutoraggio e mentorship, alla costruzione di ambienti accoglienti, fino a un ripensamento più radicale delle pratiche istituzionali. È necessario investire nell’empowerment degli studenti, favorendo la valorizzazione dei talenti e delle capacità creative, elementi fondamentali per affrontare con flessibilità e innovazione le sfide del mondo contemporaneo.

In definitiva, affrontare il tema del drop-out universitario significa aver cura non solo dei dati, ma soprattutto delle persone che quei dati rappresentano. L’università che educa al benessere prepara non solo studenti migliori, ma anche futuri cittadini e professionisti capaci di contribuire, con responsabilità e passione, alla costruzione di una società più giusta e inclusiva.

Potete trovare la ricerca completa negli atti del convegno SIPED tenutosi a Perugia nel gennaio 2024 e pubblicati recentemente al seguente link: https://www.pensamultimedia.it/libro/9791255682806

E-portfolio e alta formazione

Di recente sono stati pubblicati gli atti del convegno SIRD (Società Italiana di Ricerca e Didattica) avente come tema “Ricerca didattica e formazione degli insegnanti. Modelli, approcci e metodologie”, svoltosi a Salerno dal 26 al 28 giugno 2024.

Durante il convegno è stata presentata la ricerca Portfolio e e-portfolio per la valutazione formativa nell’alta formazione: evidenze dalla letteratura, firmata da Paolo Raviolo, Marco Rondonotti e Federica Emanuel, del centro CREDDI con alcuni colleghi dell’Università Pegaso.

Lo studio propone una revisione sistematica della letteratura internazionale sull’impiego dell’e-portfolio nella formazione universitaria, seguendo i criteri rigorosi del PRISMA Statement. L’e-portfolio si conferma uno strumento innovativo ed efficace nella valutazione formativa, capace di favorire l’apprendimento riflessivo, il feedback costruttivo e lo sviluppo di competenze metacognitive e trasversali.

Tra i principali risultati, emerge un quadro ricco di potenzialità ma anche di sfide: da un lato, l’uso dell’e-portfolio promuove l’autovalutazione, la personalizzazione dei percorsi e una maggiore consapevolezza nei processi formativi; dall’altro, permangono criticità legate alla padronanza delle competenze digitali, alla necessità di un supporto continuo per docenti e studenti, e a una certa inaffidabilità dello strumento se utilizzato per finalità certificative o di valutazione sommativa.

La ricerca mette in luce la necessità di una riflessione pedagogica più ampia sull’uso dell’e-portfolio, da affiancare a un’adeguata formazione per gli attori coinvolti. Si delinea così un orizzonte di sviluppo interessante per l’alta formazione, in cui strumenti digitali e pratiche valutative dialogano per innovare, con consapevolezza, la didattica universitaria.

Per maggiori informazioni consultate gli atti al seguente link:
https://www.pensamultimedia.it/libro/9791255682639

Docenti e inclusione: il CREDDI al convegno SIRD con una ricerca sui percorsi di formazione per il sostegno

Di recente sono stati pubblicati gli atti del convegno SIRD (Società Italiana di Ricerca e Didattica) avente come tema “Ricerca didattica e formazione degli insegnanti. Modelli, approcci e metodologie”, svoltosi a Salerno dal 26 al 28 giugno 2024.
I colleghi Antonio Balestra, Maria Grazia Simone, Daniela Maggi, assieme a Riccardo Mancini dell’Università Link, hanno partecipato con una ricerca dal titolo La formazione del docente specializzato per le attività di sostegno didattico in Italia: un’indagine sui percorsi di formazione.
Lo studio, condotto su un campione di 1.078 corsisti dell’Università degli Studi Link, affronta una delle sfide più rilevanti per il sistema scolastico italiano: la qualità e l’efficacia della formazione degli insegnanti specializzati per il sostegno agli alunni con disabilità. Al centro dell’indagine, quattro dimensioni chiave: le motivazioni che spingono i candidati a intraprendere questo percorso professionale, le competenze che sentono il bisogno di sviluppare, il loro rapporto con la tecnologia e, per chi ha già esperienza in aula, la percezione della relazione educativa con gli alunni con disabilità.
I dati raccolti tracciano un quadro complessivamente positivo, in cui emerge una figura docente motivata, consapevole del proprio ruolo strategico nell’ambito dell’inclusione scolastica, e orientata a valorizzare le differenze. Il lavoro offre anche spunti per il miglioramento dei percorsi formativi e apre nuove piste di ricerca, come l’analisi dei bisogni formativi nella fase iniziale della carriera o l’impatto reale della formazione sulla qualità dell’insegnamento e dell’apprendimento inclusivo.
Un contributo significativo, quello dei colleghi, che conferma l’importanza della ricerca educativa come leva per il cambiamento e il miglioramento del sistema scuola.
Per maggiori informazioni e la ricerca completa scaricate gli atti del convegno al seguente link: https://www.pensamultimedia.it/libro/9791255682639